Una Croce lassù: la Maggiore Carmelina Colangelo, una testimone della fede.

La maggiore Carmela Colangelo, Ufficialessa dell’Esercito della Salvezza in servizio attivo dal 1967 al 2005, è stata Promossa alla Gloria del Cielo l’8 Agosto scorso. Aveva frequentato la Scuola di Formazione per Ufficiali nella sessione denominata "Testimoni della fede" ed effettivamente il suo servizio è stato contraddistinto dalla fedeltà e dalla perseveranza nei veri compiti che le sono stati affidati. Abbiamo raccolto alcune testimonianze di persone che hanno incrociato il suo cammino nell’Esercito della Salvezza.
La maggiore Colangelo, Carmelina per noi che la conoscevamo da sempre, era una ragazzina quando io ero responsabile della Scuola domenicale dell’Esercito della Salvezza nel nostro paese, Brienza. Era una ragazza sveglia e piena di energia. Dopo la sua formazione, ci siamo incontrate in vari periodi del nostro servizio. Ricordo in particolare il tempo in cui era a Roma come responsabile della Gioietta, una casa di accoglienza per donne. Era un lavoro molto impegnativo: le donne, a volte inviate dalla Questura, a volte grazie al passaparola, venivano accolte e ricevevano un posto letto, colazione e cena. Qualche volta erano accompagnate dai loro bambini.  Il suo lavoro era non solo seguire queste donne sotto l’aspetto pastorale ma anche aiutarle a reinserirsi nella società trovando un lavoro che permettesse loro di riprendere in mano la propria vita. Era attenta e presente per tutte le ospiti e non perdeva l’occasione per testimoniare la propria fede nella capacità di Gesù di dare una nuova vita a chi lo cerca.
Magg. Maria Macchia Paone
Ho ricordi personali di Carmelina, forse quelli più intensi riguardano la mia adolescenza, quando ho partecipato come monitrice a una colonia a Forio che lei dirigeva. Ogni mattina avevamo un momento d'incontro e, a turno, a ognuno di noi veniva chiesto di portare una piccola meditazione. All'inizio eravamo poco convinti... poi, via via, abbiamo riconosciuto che questa esperienza è stata interessante, formativa. Percepivo Carmelina vigile, attenta, molto responsabile e coraggiosa.  Aveva un legame molto forte con mia madre, la colonnella Prospina D’Angelo, che era diventata un suo punto di riferimento affettivo e di sostegno spirituale, soprattutto negli anni della malattia e della solitudine. È stata una presenza costante nelle nostre vite e restiamo grati per la sua vita, per il suo servizio, per la sua amicizia.
Prof.ssa Debora D’Angelo, Roma
Conosco Carmelina da sempre! Negli anni passati, infatti, tra le comunità evangeliche c’era fratellanza e si collaborava nell’evangelizzazione! Poi, frequentando le missioni a Bobbio Pellice, ho avuto modo di approfondire questa conoscenza.
Negli anni 70 nella chiesa che frequentavo si cominciava a fare politica e ciò creava divisioni e discussioni. Mio marito Bruno si era convertito da poco e quella chiesa non gli permetteva di crescere. Cogliemmo l’occasione di un trasferimento per lavoro per non frequentare più la chiesa.
Siccome sappiamo che il Signore fa ogni cosa “bene”… Bruno fu investito da una moto! Carmelina era responsabile della comunità di Napoli e venne a trovarci. Ci disse che, se avevamo problemi, potevamo portare le nostre figlie alla scuola domenicale dell’Esercito della Salvezza, a via Nazionale. Da allora ci siamo inseriti all’Esercito e abbiamo avuto con la Maggiore un rapporto che è durato nel tempo.
Ringrazio il Signore per la sua vita e per la cura che ha avuto per noi.

Soldata Margherita Nitti, Napoli
Per me Carmelina è stata una sorella più che un’amica, sempre presente per il tempo che eravamo vicine. Eravamo entrate insieme nell’Esercito della Salvezza, solo che io mi sono formata a Londra e lei a Parigi.
Personalmente, sono stata Roma per 56 anni, quindi l’ho incrociata spesso. Ultimamente eravamo lontane, ma è stata un’amica con la A maiuscola. Una cosa che ci tengo a ricordare è che Carmelina era stata in Israele e, durante quel viaggio, aveva avuto l’opportunità di piantare un albero. Mi piace pensare che quell’albero è ancora lì, chissà quanto è cresciuto, a testimonianza di una vita spesa al servizio, una vita che non finisce con la nostra morte ma dura in eterno.

Magg. Angela Dentico, Torino
Ho ricordi della magg. Colangelo in vari momenti della mia vita: da quando, piccolissima, abbiamo cominciato a frequentare l’Esercito, a quando mi sono sposata, a quest’ultimo anno nel quale sono andata a visitarla regolarmente nella Casa di riposo dove risiedeva. Le visite erano sempre contrassegnate da ricordi del servizio nell’Esercito della Salvezza, cantici cristiani e … da canzoni napoletane, perché la maggiore amava la musica napoletana e io sono napoletana!
Aveva una mente lucidissima, intrappolata in un corpo che declinava velocemente. L’ultima volta abbiamo letto dalla Bibbia Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 8:38-39)
Le parole del canto che la accompagnava in questo ultimo periodo dicono: Una croce, lassu’, su di un colle lontan è l’emblema del piu’ gran dolor. Sulla croce, Gesu’, nel suo amore sovran, per me divenne Redentor!
Quella rustica croce vo’ amar, la mia croce ogni dì porterò per poterla in corona cambiar quando in cielo chiamato sarò.
Alleluia! La maggiore Colangelo ha combattuto il buon combattimento, ha finito la corsa, ha conservato la fede. (2Timoteo 4:7)

Ten. Aus. Ilaria Castaldo
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